Finalmente ho potuto visitare una città che ho sempre considerato importante. Dico importante perchè la sua storia l’ha resa tale: un’invasione napoleonica e due guerre mondiali da cui doversi risollevare. Camminando per la città si trovano testimonianze che non permettono di dimenticare il passato. La parte vecchia sorge su un promontorio roccioso circondato da due fiumi che si uniscono, l’Ardo e il Piave.
Per visitare il centro facilmente c’è la possibiltà di lasciare l’auto in un grande parcheggio accanto al fiume Piave e di prendere le panoramiche scale mobili coperte che comodamente permettono di arrivare in pieno centro.
Visitiamo la Cattedrale di San Martino, patrono della città, che oltre alla sua bellezza esteriore, all’interno contiene importanti opere della scuola di Tiziano Vecellio e alcuni crocifissi di Andrea Brustolon, considerato da Honorè de Balzac, il “Michelangelo del legno”.
Di fronte alla Cattedrale si trova il Palazzo dei Rettori, con la sua bellissima Torre dell’Orologio.
Percorrendo le vie del centro tra bar storici, eleganti negozi e piccole botteghe arriviamo in Piazza dei Martiri dove ci vengono raccontati, da una guida, frammenti di storia che fanno rabbrividire.
Sopratutto durante la seconda guerra mondiale questa piazza è stata il palcoscenico di torture ai partigiani da parte dei tedeschi. Impiccagioni, crocifissioni , fucilazioni fatte dai nazisti come monito per possibili rappresaglie o eventuali connivenze con i partigiani, che per la grande maggioranza erano umbri e veneti. Ancora oggi molti anziani di Belluno si ricordano di quel periodo orribile e le sculture posizionate nel parco della piazza non lasciano spazio ad alcun dubbio.