Era tanto tempo che  sentivo parlare dell’Eremo di Santa Caterina e finalmente sono riuscita a trovare l’occasione per visitare questo posto meraviglioso. Un piccolo sentiero individuabile dai cartelli, di fronte ai quali è obbligatorio abbandonare la macchina e proseguire a piedi. Da un lato un lungo filare di piccoli cipressi, dall’altro rocce del territorio elbano dove la nostra guida ci fa riconoscere presenze di minerali che con i suoi differenti colori raccontano le diverse fasi dell’evoluzione di quest’isola.

Dopo una camminata immersa nel silenzio arriviamo di fronte a una chiesa in pietra dall’aspetto semplice e puro, l’Eremo di Santa Caterina, che domina un panorama che fa rimanere letteralmente senza fiato. Si rimane in silenzio, non si vuol far rumore per non sciupare l’atmosfera che si respira.

Il santuario è disposto in una posizione assolutamente invidiabile: sulla punta del monte Serra dove si può osservare il panorama sui paesi circostanti.

L’Eremo è luogo sacro agli elbani. Si crede che Santa Caterina apparve a un bambino del luogo riferendogli che la sua celebrazione doveva avvenire il lunedì dopo la Pasqua. Durante la festa i riesi preparano il dolce tipico chiamato la “sportella“, che veniva scambiata nel passato tra i giovani come primo approccio.

Il santuario aveva inoltre un orto che è stato trasformato in orto botanico con diverse specie di piante tipiche del paesaggio dell’isola e piante officinali, chiamato “Orto dei Semplici elbano”.

C’è una grande quantità di piante spontanee e alcune di esse sono rare. Sono state messe a dimora le principali specie coltivate da frutto (susino, pero, pesco, ciliegio, mandorlo, vite ecc.), alcune a serio rischio di estinzione. Grazie a un’associazione di volontari e allo stesso Comune di Rio Elba questo patrimonio viene mantenuto e protetto.